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SAN PIO A ROMA PER IL GIUBILEO STRAORDINARIO

Febbraio 4, 2016
SAN PIO A ROMA PER IL GIUBILEO STRAORDINARIO

LA GIOIA, LA VIA, LA SPERANZA … OGNI GIORNO, TUTTI NOI DELLA FONDAZIONE CENTRI DI RIABILITAZIONE PADRE PIO ONLUS OPERARIAMO NEL TUO SEGNO, NEI LUOGHI CHE PIU’ HANNO VISTO IL TUO MINISTERO E I TANTISSIMI MIRACOLI CHE HAI DISPENSATO AI SOFFERENTI. PREGHIAMO SEMPRE, PERCHE’ TU CI DIA SEMPRE PIU’ FORZA PER AIUTARE CHI NE HA BISOGNO. CERCHIAMO ANCHE NOI, CON TUTTA LA NOSTRA VOLONTA’, DI PERSEGUIRE OGNI GIORNO LA MISSIONE CHE CI HAI AFFIDATO

Piccole Preghiere di
Padre Pio


·  Il Signore ti benedica, ti guardi volga la sua faccia verso di te; ti dia misericordia e ti dia pace.

·  Se vorrete trovarmi, andate davanti a Gesù sacramentato. Li mi troverete!

·  Prega, spera, non agitarti. L’agitazione non giova a nulla. Iddio è misericordioso e ascolterà la tua preghiera.

·  Crescete sempre e mai vi stancate di tutte le virtù, la carità cristiana. Considerate che non è mai troppo il crescere in questa bellissima virtù. Abbiate la cara assai, più ancora della pupilla degli occhi vostri, poiché dessa propriamente la più cara al nostro divino maestro che con una frase tutta divina suole chiamarla “precetto mio”.

·  Lasciate piena libertà alla grazia che opera in voi e rammentatevi di non mai turbarvi per qualsiasi cosa avversa.

·  Gesù bambino viva e cresca nella vostra mente e nel vostro cuore come crebbe e visse nella piccola casa di Nazareth.

·  Chi teme di offendere Dio non l’offende in verità. Allora l’offende quando cessa questo timore.

·  Facciamo ogni sforzo per unirci maggiormente al nostro dolcissimo Salvatore, affinché possiamo produrre buoni frutti per la vita eterna.

·  Sì, io amo la croce, la croce sola; l’amo perché la vedo sempre alle spalle di Gesù.

·  Ho alzato più volte in alto la mia mano nel silenzio della notte e nel ritiro della mia celletta benedicendovi tutti.

·  Preghiamo con fervore, con umiltà, con costanza. Il signore è un padre e, fra i padri, il più tenero, il più buono.

·  Non dimentichiamo mai il cielo, a cui dobbiamo aspirare con tutte le nostre forze anche se la strada è irta di difficoltà.

·  Umiliamoci sempre più dinanzi al cospetto di Dio e della mamma nostra e siamo certi che essi non resisteranno ai gemiti del nostro cuore.

·  Mentre si riducono le forze del corpo, sento ancor più viva la forza della preghiera.

·  La stella di Gesù bambino illumini sempre più la tua mente ed il suo amore trasformi il tuo cuore.

·  Sforziamoci di avere una mente sempre pura nei suoi pensieri, sempre realtà nelle idee, sempre santa nelle intenzioni.

·  Sull’ingiustizia umana sorgere un giorno l’immancabile trionfo della giustizia di Dio.

·  La preghiera è la migliore arma che abbiamo; una chiave che apre il cuore di Dio.

·  Il cuore buono è sempre forte: soffre, ma cela le sue lacrime e si consola sacrificandosi per Dio e per il prossimo.

·  Vorrei la nuova chiesa bella come il paradiso e grande come il mare.

·  Appoggiamoci alla nostra mamma celeste, che può e vuole aiutarci. La nostra strada sarà facilitata perchè abbiamo chi ci protegge.

·  Amiamo senza riserva, come Dio stesso ci ama. Vestiamoci di pazienza, di coraggio e di perseveranza.

·  Il bene che ci adoperiamo di arrecare alle anime altrui risulterà utile anche all’anima nostra.

·  Gesù bambino rinasca nel vostro cuore e vi stabilisca la sua stabile dimora.

·  Poniamo i nostri cuori in Dio solo, per non più riprenderli. Egli è la nostra pace, la nostra consolazione, la nostra gloria.

·  La pace è la semplicità dello spirito, la serenità della mente, la tranquillità dell’anima, il vincolo dell’amore.

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UN’ASSICURAZIONE PER I NOSTRI UTENTI

Dicembre 10, 2015
UN’ASSICURAZIONE PER I NOSTRI UTENTI

La Fondazione è ancora più vicina ai suoi pazienti grazie alla collaborazione con Giesse Risarcimento Danni.
Giesse è una società specializzata nel risarcimento danni. In oltre 20 anni di attività sono già oltre 40 mila i danni gestiti con successo, tra i quali importanti casi di cronaca come il naufragio della Costa Concordia all’isola del Giglio.
Giesse è presente su tutto il territorio nazionale con 41 uffici dedicati alla tutela delle persone che hanno subìto lesioni lievi, gravi, gravissime e di coloro che hanno perso un congiunto.
Giesse assiste il cittadino e le famiglie e garantisce una consulenza specializzata e personalizzata ed una assistenza tecnico-giuridica e medico-legale altamente qualificata.

AMBITI DI INTERVENTO:
INCIDENTI STRADALI
INFORTUNI SUL LAVORO
RESPONSABILITÀ SANITARIA E PROFESSIONALE
ESPOSIZIONE ALL’AMIANTO
DISASTRI AEREI
INDENNIZZO DA POLIZZE
INCIDENTI FERROVIARI
RIVALSA DEL DATORE DI LAVORO
INCIDENTI DI CACCIA
SCIAGURE NAVALI

per maggiori info visita il sito www.giesse.info oppure chiedi al tuo medico della Fondazione!

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LA FONDAZIONE GRATIS PER I BISOGNEVOLI

Novembre 17, 2015
LA FONDAZIONE GRATIS PER I BISOGNEVOLI

Negli ultimi tre anni 15 italiani su 100 hanno svolto attività riconducibili al volontariato. E tra quelli che non l’hanno praticato mai, il 41% conosce almeno un volontario. Sono i dati emersi dal sondaggio IPR Marketing sul mondo del volontariato, pubblicato nel dossier del “Sole 24 ore” del lunedì e riportato dall’agenzia Dire. Il 43% delle persone che volentieri si impegnerebbero nel volontariato punta sull’accoppiata sociale-sanità. Per il 51% e’ preferibile l’impegno in un’associazione religiosa, ma anche quelle laiche raccolgono una buona percentuale di adesioni (37%). Sono ben 62 su 100 le persone che hanno versato almeno un contributo a favore di una campagna di volontariato. Dalle statistiche riportate traspare un dato estremamente significativo e abbastanza confortante, ma agli addetti ai lavori non sembra così, perché mentre c’è nelle persone una propensione alla solidarietà “marginale” e “sporadica”, fatta di gesti legati non alla continuità ma a seguito di un evento che ha interessato anche solo emotivamente la persona in modo particolare che ha praticato il gesto, viene a mancare sempre più un volontariato continuativo. Nel no profit più in generale, è sempre più esigente un’etica della responsabilità. Si tratta, in altri termini, di esercitare una responsabilità sociale in cui la solidarietà non sia incentrata solo sul paradigma dello scambio e della reciprocità, ma su un atteggiamento di apertura incondizionata all’altro nella logica della gratuità e del dono.

PER TUTTO QUESTO E PER QUELLO CHE MOLTI ALTRI FANNO PER LA FONDAZIONE CHE QUEST’ULTIMA, GRAZIE ALLA PROVINCIA RELIGIOSA DEI FRATI  MINORI CAPPUCCINI DI SANT’ANGELO E PADRE PIO, AGGIUNGE ALL’ OPERA DI CARITA’ FIN’ORA SVOLTA ANCHE QUEST’ENNESIMA PROVA D’AMORE VERSO IL PROSSIMO.

E QUESTO, GRAZIE ANCHE A TUTTI GLI OPERATORI CHE QUOTIDIANAMENTE PRESTANO IL LORO SERVIZIO INCONDIZIONATAMEMNTE A BENEFICIO DELLA PARTICOLARE E DELICATA UTENZA.

PERTANTO, CHI FOSSE INTERESSATO PUO’ CONTATTARE, DOPO AVER LETTO ATTENTAMENTE IL BANDO, DIRETTAMENTE LO 0882/456264 E CHIEDERE DEL RESP. AMM.VO MATTEO GUERRA.

E’ ASSICURATA LA MASSIMA RISERVATEZZA E DISPONIBILITA’.

 

Scarica il bando

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LA FONDAZIONE SU RAI TRE PUGLIA

Settembre 1, 2015
LA FONDAZIONE SU RAI TRE PUGLIA

Servizio su rai tre relativo all’utilizzo di protesi mioelettriche per i feriti di guerra dell’ucraina

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LA FONDAZIONE PER I FERITI DI GUERRA DELL’UCRAINA

Agosto 28, 2015
LA FONDAZIONE PER I FERITI DI GUERRA DELL’UCRAINA

COMUNICATO STAMPA DEL 28 AGOSTO 2015

A Febbraio scorso, una delegazione della Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus, formata dalla Direzione Esecutiva: dr. Nicola D’Andrea, dr. Giacomo F. Forte,  dr.ssa Serena Filoni e dr.ssa Libera Giardino, andò in missione in Ucraina per offrire i propri servizi, in partnership con l’ officina ortopedica “Corpora” di Gricignano d’Aversa, ai feriti di guerra dell’ultimo conflitto.

La delegazione fu ricevuta dall’Ambasciatore Italiano a Kiev dr. Fabrizio Romano e dalla dr.ssa Marazzini (foto n. 1) che sottolinearono l’importanza della missione a favore di quel popolo dilaniato dalla guerra. Le stessa parole furono usate in occasione della Tavola Rotonda organizzata dalla Dott.ssa Alla Romashko, Segretario Territoriale della Camera Italia per i Balcani, Organizzazione Istituzionale rappresentata dal Presidente Dr. Paolo Di Lullo,  che ha curato e coordinato il progetto denominato “La Vita senza limiti”.

Alla Tavola Rotonda parteciparono numerosi ed illustri personaggi del mondo accademico ed Istituzionale nonché delle strutture sanitarie pubbliche e private ucraine, Associazioni di Volontariato e dell’utenza (foto n. 2).

Inutile sottolineare l’importanza determinante dell’esperienza fatta dalla Fondazione lo scorso anno, e per circa sette mesi, in occasione del ricovero presso “Gli Angeli di Padre Pio” degli amputati, feriti di guerra della Libia. Un’esperienza umana e professionale indimenticabile che oggi verrà messa al servizio dei feriti di guerra ucraini in perfetta sintonia con la mission della Fondazione ma anche della sua Governance rappresentata dalla Provincia Religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio dei Frati Minori Cappuccini.

Portare carità e speranza anche lì dove le armi si sostituiscono al dialogo, l’odio prevale sull’amore, la vita umana perde il giusto valore.

Ancora oggi in Ucraina arrivano ragazzi dal fronte, o quello che resta di loro, tra la disperazione delle madri che piangono i loro figli a contatto con gli orrori della guerra e la sensazione di impotenza del resto del mondo: migliaia di morti; un numero imprecisato di feriti e di dispersi. Un conflitto in piena regola le cui avvisaglie risalgano a due anni fa in occasione  della “rivoluzione” dei ragazzi ucraini massacrati in piazza Maidan che oggi tutti piangono deponendo fiori su sagome disegnate che nessuna pioggia potrà più cancellare (foto n. 3).

La guerra è triste, la guerra è disastro, disperazione, morte, odio.

Dal 24 agosto, la Fondazione unitamente all’Officina Ortopedica “Corpora” ha iniziato a ri-abilitare e assistere questi ragazzi, questi figli che vivono gli orrori di una guerra che avrebbero dovuto rivivere solo sui libri di storia e invece eccola qui, più reale che mai, più vicina che mai, più aggressiva di sempre.

Al momento sono in tre ma, ovviamente, se ne aspettano altri e per ognuno di loro è stata creata una protesi mioelettrica, preparati i monconi ed erogato il training per utilizzarle al meglio. Il tutto perché questi ragazzi possano ritornare ad una vita normale per quanto normale si possa definire la vita di chi ha vissuto gli orrori di una guerra (foto n. 4).

Questo è stato possibile soprattutto grazie all’interessamento del Governo Ucraino che non ha mai abbandonato i propri figli e che, con notevoli sacrifici, sta cercando di fare il possibile per gli eroi che hanno offerto la propria vita per difendere la loro Patria. Infatti, la Fondazione e l’Officina Ortopedica “Corpora” possono contare sui fondi statali messi a disposizione dallo Stato Ucraino propria per questa emergenza impegnandosi però a praticare prezzi competitivissimi che coprono soltanto i costi vivi del progetto: si spera anche nell’aiuto della gente comune.

La Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus, comunque, anche in questo caso sta facendo la sua parte e continuerà a farla, con i suoi 500 eccellenti professionisti sanitari e non, con le sue tecnologie all’avanguardia, con il cuore e con una mission stampata nel proprio DNA nel segno di San Pio da Pietrelcina e San Francesco d’Assisi e, per questo, fortemente voluta dai Frati Minori Cappuccini: sollevare la sofferenza dei più deboli e dei bisognosi.

MARTEDI 1 SETTEMBRE ALLE ORE 12.00 PRESSO IL PRESIDIO “GLI ANGELI DI PADRE PIO” IN VIALE PADRE PIO, 24 A SAN GIOVANNI ROTONDO (FG) SI TERRA’ UNA CONFERENZA STAMPA, DEDICATA A QUESTO PROGETTO, A CUI PARTECIPERA’ S.E. SIGNOR YEVHEN PERELYGIN (AMBASCIATORE STRAORDINARIO E PLENIPOTENZIARIO D’UCRAINA NELLA REPUBBLICA ITALIANA); COLONNELLO OLEKSANDR VERESCHAK (ADDETTO PER LA DIFESA, LA MARINA E L’AERONAUTICA PRESSO L’AMBASCIATA D’UCRAINA IN ITALIA); PROTO PRESBITERO ANATOLIY GRYTSKIV, RESPONSABILE CHIESA ORTODOSSA E IL PRESIDENTE DELLA CAMERA ITALIA PER I BALCANI  DOTT. PAOLO DI LULLO OLTRE AD ALCUNI MEDIA UCRAINI.

PER L’IMPORTANTE OCCASIONE E’ STATO INVITATO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA MICHELE EMILIANO E VARIE PERSONALITA’ POLITICHE REGIONALI E LOCALI OLTRE, OVVIAMENTE, AGLI ORGANI D’INFORMAZIONE LOCALI E REGIONALI.

Chi lo ritiene, intanto, può seguire passo dopo passo l’evoluzione ri-abilitativa dei ragazzi sulla pagina facebook della Fondazione e può aiutare questa missione umanitaria ed offrire la stessa opportunità ad altri ragazzi ucraini. Basta collegarsi al sito della Fondazione www.fondazionecentripadrepio.it

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LA FONDAZIONE SUL SETTIMANALE “OGGI”

Agosto 28, 2015
LA FONDAZIONE SUL SETTIMANALE “OGGI”

Nel numero di “Oggi” di questa settimana è presente la comunicazione esterna della Fondazione.

Identica cosa sul quotidiano la Repubblica di oggi, dopo che la Gazzetta del Mezzogiorno, nei giorni scorsi, ha dato ampio spazio alla nostra realtà.

Lunedì 28 settembre, invece, sarà pubblicato un bel servizio sulla Fondazione scritto dai giornalisti dell’inserto “EVENTI” del Sole 24ORE allegato gratuitamente al quotidiano.

Intanto, ricordiamo l’evento “conferenza stampa” previsto per martedì 1 settembre 2015, alle ore 12.00, in occasione della visita di S.E. l’Ambasciatore Ucraino in Italia che verrà a visitare i feriti di guerra ucraini in cura presso la Fondazione.

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DALLA PARTE DEI CAREGIVERS

Luglio 7, 2015
DALLA PARTE DEI CAREGIVERS

Mancano di tutele previdenziali, impegnati senza sosta notte e giorno in un lavoro usurante che ne mina salute fisica e psichica. Ora l’Europa è pronta ad ascoltare i caregivers familiari italiani
Parlano di vittoria i caregivers italiani – e di questo si tratta – riferendosi alla decisione della Commissione Petizioni della Comunità Europea di riconoscere la procedura d’urgenza per la petizione promossa al Parlamento Europeo per il riconoscimento dei diritti umani dei caregivers familiari. Le oltre 30mila firme raccolte (ora arrivate a 40mila) e consegnate a Bruxelles a gennaio per sostenere le ragioni delle persone che sacrificano la loro vita all’assistenza di un familiare non autosufficiente hanno quindi spinto in avanti la petizione promossa dal Coordinamento famiglie disabili gravi e gravissimi che da tempo si spende per vedere riconosciuti i diritti fondamentali.
BYPASSATA L’INDIFFERENZA ITALIANA –  Probabilmente già dopo l’estate i promotori dell’iniziativa saranno convocati a Bruxelles per esporre la loro situazione e soprattutto le loro richieste. E’ così, dunque, che il gruppo ha bypassato l’indifferenza del nostro Paese (molti sono stati gli appelli, caduti nel vuoto), ottenendo invece attenzione dall’Europa, che la ritiene una questione urgente. L’Italia, infatti è uno dei pochi Paesi a mancare ancora di una legislazione che tuteli (da un punto di vista ad esempio previdenziale) o prenda per lo meno in considerazione i diritti di chi assiste continuativamente e in modo costante un familiare con grave disabilità. Va detto che non mancano le proposte di legge  in Italia (l’ultima ferma in Senato dopo il via libera alla Camera nel 2010, per mancanza di coperture finanziarie), ma tutto è ancora fermo.
I CAREGIVER IN EUROPA – Ad Adnkronos, spiega Maria Simona Bellini del Coordinamento famiglie disabili gravi e gravissimi che in tutta Europa i family caregivers hanno una serie di tutele, “persino la Grecia fa di più. In Germania il sistema sanitario-assicurativo dà diritto a chi assiste un familiare disabile a contributi previdenziali garantiti, se dedica all’attività di assistenza più di 14 ore alla settimana, e a una sostituzione domiciliare in caso di malattia. Forme di assicurazione contro gli infortuni e di previdenza sono concesse anche ai caregivers francesi, che in diversi casi hanno diritto pure a un’indennità giornaliera, e a quelli spagnoli, che in caso di interruzione del proprio lavoro mantengono la base contributiva dell’attività interrotta. Anche in paesi con un’economia più debole della nostra le tutele dei caregivers sono maggiori: in Grecia, per esempio, chi decide di dedicarsi alla cura del proprio caro ha diritto al prepensionamento dopo 25 anni di contributi versati”.
UN RISPARMIO PER LO STATO – Riconoscimento dei diritti fondamentali alla salute, al riposo e alla vita sociale sono le richieste di queste persone, che per occuparsi dei congiunti disabili devono sacrificare lavoro, amicizie, tempo libero. La posizione del caregivers familiare è quella di chi vuole continuare a mantenere il proprio caro in casa, fornendogli l’assistenza in un clima famigliare che in un istituto non avrebbe. Di fatto, quindi, il caregivers si sobbarca l’assistenza che altrimenti sarebbe demandata al SSN tramite strutture deputate a farlo. Economicamente parlando, queste famiglie riescono solitamente ad andare avanti con l’invalidità, l’accompagnamento e i contributi di assistenza indiretta che possono essere erogati dai Comuni, ma non basta. Va detto tra l’altro che in questo modo il caregivers stesso non si costruisce una pensione lavorativa, avendo necessariamente abbandonato la propria attività per dedicarsi a un lavoro di cura peraltro usurante sui profili fisico ed emotivo. Il futuro quindi è una incognita su più piani.
CHI E’ IL CAREGIVER – Il caregivers familiare è quasi sempre donna. Rinuncia al lavoro, allo svago, ma anche al parrucchiere, a una passeggiata, a un’ora d’aria – cosa che non si nega neanche ai carcerati. Il suo lavoro non finisce mai: spesso di alza la notte per controllare respirazione, cambiare sondini, cambiare biancheria, perché il lavoro di assistenza non conosce notte, non conosce ore. Di giorno poi c’è il resto: dalla somministrazione di medicine, all’igiene, agli esercizi di fisioterapia, ai cambi di pannolini, cateteri, biancheria. Un calcolo riportato nel dossier dedicato all’argomento nel numero di novembre del periodico di Superabile, dice che un caregivers fornisce assistenza dalle 40 alle 84 ore settimanali. A volte sono affiancate da infermiere professionali: figure necessarie quando c’è bisogno di intervenire in maniera delicata. Ed esse stesse, le caregivers, padroneggiano ormai tecniche e procedure: una sorta di assistenza specializzata alla quale sono giunte dopo anni di pratica sul campo.
SE SIA AMMALA IL CAREGIVER – Una vita in costante apprensione, senza orari, con carico anche fisico di attività, fa del caregivers familiare un lavoro usurante. E’ dimostrato che chi si occupa di assistere con continuità un familiare disabile ha una aspettativa di vita inferiore alla media, dai nove ai 17 anni. Stress, attacchi d’ansia, ma anche contrazioni, osteoporosi, ernie sono i malanni che colpiscono queste persone, che spesso non hanno neanche il tempo di fare una visita dal proprio medico. Cosa succede, quindi, se si ammala il caregivers? L’ipotesi non è così remota; purtroppo sono le famiglie, nel chiuso delle loro case, a vivere questi drammi, ancora soli.

 

da www.disabili.com

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CIAO PADRE MICHELE …

Giugno 3, 2015
CIAO PADRE MICHELE …
Padre Michele, al secolo Giovanni Placentino è volato in cielo … In silenzio, con umiltà, lui che ha acceso una luce in molti paesi della nostra Capitanata, del Molise e della BAT dove c’era il buio. Lui, che ha offerto una speranza a migliaia di diversamente abili e alle loro famiglie.
Il Presidente di sempre … Per sempre … Ha deciso di togliere il disturbo ma prima di farlo, con sincerità e fermezza, come ha sempre fatto, ha voluto ribadire il suo amore per i Centri, il personale e i suoi assistiti e soprattutto lasciare un messaggio a tutti noi: “andate avanti così, non vi fermate … Siete quello che volevo diventaste” … Grazie Padre, e grazie anche per quell’ ennesima lezione del 21 dicembre scorso in occasione dell’inaugurazione della nuova ala del Presidio “Gli Angeli di Padre Pio”.
E non vogliamo assolutamente credere che sia un caso se il giorno che ci hai lasciato, la Regione ha pubblicato formalmente la determina di accreditamento della nuova struttura. Grazie, stacci sempre vicino e guidaci in quella che hai definito per noi “una missione” ogni qual volta lo sconforto prendeva il sopravvento.
“Silenzio!… Voi siete missionari e vi è stata affidata una missione molto importante. Portare conforto ai sofferenti…”.

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THE FOUNDATION FOR UKRAINE

Marzo 2, 2015
THE FOUNDATION FOR UKRAINE

Nei giorni 25, 26, 27 e 28 Febbraio 2015, una delegazione della Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus composta dal Direttore Amministrativo dr. Nicola D’Andrea, il Dirigente dr. Giacomo F. Forte in qualità di Project Manager, il Direttore Sanitario del Presidio d’eccellenza “Gli Angeli di Padre Pio”, dr.ssa Serena Filoni e l’Assistente di Direzione, rag. Marco Crisetti, è stata in missione in Ucraina per offrire i propri servizi, in collaborazione con l’ officina ortopedica partner, ai feriti di guerra del conflitto ancora in corso in quello Stato.

La delegazione è stata ricevuta dall’Ambasciatore Italiano a Kiev dr. Fabrizio Romano e dalla dr.ssa Marazzini (in foto) che hanno sottolineato l’importanza della missione e che un Ente così importante offrisse collaborazione a quel popolo dilaniato dalla guerra. Le stessa parole sono state usate in occasione della Tavola Rotonda organizzata dall’Agency Business Development rappresentata dalla dr.ssa Romashko Alla in collaborazione con la Camera Italia per i Balcani rappresentata dal Presidente dr. Paolo Di Lullo.

Alla Tavola Rotonda (in foto) hanno partecipato numerosi ed illustri personaggi del mondo accademico ed Istituzionale nonché delle strutture sanitarie pubbliche e private ucraine, Associazioni di Volontariato e dell’utenza.

Tra loro,  il Rappresentante del Ministero degli Esteri, del Ministero della Difesa, del Ministero della Salute, dell’ONU e anche alcuni feriti di guerra.

Ad uno in particolare, a Nazar, un ufficiale dell’esercito ucraino amputato ad una gamba, la Fondazione ha donato il periodo di riabilitazione necessario all’applicazione e all’utilizzo corretto di una protesi tecnologicamente all’avanguardia che confezionerà, gratuitamente, l’officina ortopedica partner.

Inutile sottolineare l’importanza dell’esperienza già fatta dalla Fondazione sei mesi fa e per circa sette mesi in occasione del ricovero presso “Gli Angeli di Padre Pio” degli amputati, dei feriti di guerra della Libia. Un’esperienza umana e professionale indimenticabile che oggi verrà messa al servizio dei feriti di guerra ucraini in perfetto sincronismo con la mission della Fondazione ma anche della Provincia Religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio dei Frati Minori Cappuccini. Portare carità e speranza anche lì dove le armi si sostituiscono al dialogo, l’odio prevale sull’amore, la vita umana perde il giusto valore.

Ed indimenticabile ma straziante è stato per la delegazione visitare gli ospedali di Kiev (in foto), soprattutto quello militare, dove ogni giorno arrivano ragazzi dal fronte o quello che resta di loro nella disperazione delle madri che piangono i loro figli a contatto con gli orrori della guerra: 50.000 morti; un numero imprecisato di feriti e di dispersi altro che quello che ci raccontano in TV e sui giornali. Un conflitto in piena regola le cui avvisaglie risalgano già ad un anno fa durante la “rivoluzione” dei ragazzi ucraini massacrati in piazza Maidan (in foto) e che oggi tutti piangono deponendo fiori su sagome disegnate che nessuna pioggia potrà più cancellare.

La guerra è triste, la guerra è disastro, disperazione, morte, odio.

Adesso, la Fondazione aspetterà questi ragazzi, questi figli che combattono per un ideale che si pensava appartenesse ormai solo ai nostri nonni e ad una guerra da rivivere solo sui libri di storia, invece eccola qui, più reale che mai, più vicina che mai, più aggressiva di sempre.

La Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus anche in questo caso farà la sua parte, con i suoi 500 eccellenti professionisti sanitari e non, con le sue tecnologie all’avanguardia, con il cuore e con una mission stampata nel proprio dna nel segno di San Pio da Pietrelcina e fortemente voluta dai Frati Minori Cappuccini.

Chi lo ritiene può aiutare questa missione umanitaria ed offrire ad altri ragazzi ucraini l’opportunità offerta a Nazar. Basta collegarsi al sito della Fondazione www.fondazionecentripadrepio.it o direttamente al suo sito delle donazioni http://donazioni.centripadrepio.com/.

OPPURE CLICCA SU  “SOSTIENICI ORA”

 

 


In days 25, 26, 27 and 28 February 2015, a delegation of the Foundation Rehabilitation Centres Padre Pio Onlus composed by Managing Director dr. Nicola D’Andrea, the Manager dr. James F. Forte as Project Manager, the Medical Director of the Presidium of excellence “The Angels of Padre Pio,” Dr. Serena Filoni and Executive Assistant, rag. Marco Crisetti, was on a mission to Ukraine to offer its services, in collaboration with the orthopedic workshop partners, the war wounded in the ongoing conflict in that state.

The delegation was received by the Italian Ambassador in Kiev dr. Fabrizio Romano and Dr. Marazzini (pictured) who stressed the importance of the mission and that a body so important collaboration offered to the people from war. The same words were used at the Round Table organized by Agency Business Development represented by Dr. Romashko in collaboration with the Italian Chamber for the Balkans represented by President dr. Paolo Di Lullo.

The Round Table (pictured) and was attended by many famous people in the academic and institutional structures as well as public and private health Ukrainian, Voluntary Associations and users.

Among them, the Representative of the Ministry of Foreign Affairs, the Ministry of Defence, the Ministry of Health, UN and also some war wounded.

One in particular, in Nazar, a Ukrainian army officer in the leg amputee, the Foundation has donated the rehabilitation period required application and correct use of a prosthesis that will package technologically advanced, free, l ‘ orthopedic workshop partners.

Needless to emphasize the importance of the experience already made by the Foundation six months ago and for about seven months at the shelter at “The Angels of Padre Pio” of amputees, the war wounded Libya. Human and professional experience unforgettable that today will be put at the service of the war wounded Ukrainians in perfect sync with the mission of the Foundation but also the Religious Province of Sant’Angelo and Padre Pio of Friars Minor Capuchin. Bring hope and charity even where the weapons are replaced dialogue, hatred prevails on love, human life loses the right value.

And memorable but it was heartbreaking for the delegation to visit the hospitals of Kiev (in photo), especially the military, where every day brings kids from the front or what remains of them in the desperation of mothers who mourn their children in contact with the horrors the war: 50,000 dead; an unknown number of wounded and missing nothing but what they tell us on TV and in newspapers. A full-blown conflict whose first signs already date back to a year ago during the “revolution” of Ukrainian boys massacred in Maidan (photo) and that today everybody cries by laying flowers on shapes drawn that no more rain will cancel.

War is sad, war is disaster, despair, death, hatred.

Now, the Foundation will wait for these guys, these children who are fighting for an ideal that you thought belonged to our grandparents and now only a war to revive only in the history books, however here it is, more real than ever, closer than ever, more aggressive than ever.

The Foundation Rehabilitation Centres Padre Pio Onlus again will do its part, with its 500 excellent health professionals and not with its cutting edge technology, with the heart and with a mission printed in its DNA in the sign of St. Pio of Pietrelcina and strongly supported by the Friars Minor Capuchin.

Who believes can help this humanitarian mission and offer to other Ukrainian boys the opportunity to Nazar. Just log on to the website of the Foundation  www.fondazionecentripadrepio.it or directly to its site of donations http://donazioni.centripadrepio.com/

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LA FONDAZIONE SU RAI 1

Febbraio 10, 2015
LA FONDAZIONE SU RAI 1

Ancora una volta la Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus sarà ospite di RAI 1 e precisamente sul TG di uno mattina domani 11 Febbraio 2015 in un breve ma intenso spazio dedicato nell’arco di tempo che va dalle ore 8.00 alle ore 9.00.

L’attenzione delle reti Rai, e non solo, non si ferma, l’attenzione nei confronti della nostra struttura d’eccellenza cresce giorno dopo giorno e con essa il messaggio della provincia Religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio dei Frati Minori Cappuccini: basta viaggi della speranza, la riabilitazione d’eccellenza si trova in Italia, in Puglia, a San Giovanni Rotondo (FG).

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Il polo riabilitativo di eccellenza fondato dai
Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo (Fg)

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  • info@centripadrepio.it
  • Inviare CV a risorse.umane@centripadrepio.it
  • Direzione: Viale Cappuccini 77, San Giovanni Rotondo (FG)
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