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LA STORIA DI NADIA

Febbraio 12, 2025
LA STORIA DI NADIA

 

Mi chiamo Nadia Berteramo, ho 55 anni e nel 2003 sono rimasta vittima di un incidente stradale che mi ha provocato un trauma midollare incompleto con conseguente paralisi degli arti inferiori.

Dopo essere stata ricoverata in diverse strutture ospedaliere importanti anche all’estero per cominciare la riabilitazione intensiva, nel 2012 ho fatto richiesta ai Centri Padre Pio per seguire un ciclo di riabilitazione domiciliare.

Da quel momento la mia vita ha avuto una piccola svolta poiché il terapista che mi seguiva e che tutt’oggi continua a seguirmi, mi ha fatto scoprire che potevo mettermi in piedi pur non potendo abbandonare del tutto la carrozzina; ne avevo la possibilità e la volontà non mi mancava.

Abbiamo lavorato tanto grazie alla sua spinta motivazionale.

Mi ha proposto diversi esercizi di rinforzo e insieme abbiamo costruito un percorso riabilitativo su misura che oggi mi permette di alzarmi dalla carrozzina in diversi momenti della giornata. Con l’ausilio di due stampelle riesco a realizzare varie semplici attività nella vita quotidiana che prima erano impensabili per me. Stando in piedi per qualche minuto adesso ho una perfetta autonomia nella cura della mia persona, posso cucinare, lavare i piatti, camminare a piccoli passi per brevi tratti, guidare la mia automobile adattata e perfino salire e scendere alcuni gradini.

 

Ma tra tutti i traguardi che ho già raggiunto, il più importante ed insperato è stato quello di aver accompagnato mio figlio all’altare nel giorno del suo matrimonio, una gioiosa e sospirata ricompensa per la costanza e il forte desiderio di autosufficienza che insieme al fisioterapista ho sviluppato in circa 12 anni di riabilitazione domiciliare.

Grazie alla Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus!

Grazie ai suoi professionisti che mi sono stati accanto nei momenti più difficili e che hanno condiviso con me gioie e dolori di questa nuova vita.

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LA STORIA DI ANTONIO

Giugno 28, 2024
LA STORIA DI ANTONIO

Antonio ha 55 anni.

Pochi giorni prima di Natale, durante uno sforzo al lavoro, sente un fortissimo dolore retroscapolare e perde rapidamente forza agli arti inferiori.

Effettua subito una risonanza magnetica all’ospedale di Barletta dove gli viene riscontrato un ematoma epidurale dorsale. Viene quindi trasferito immediatamente presso l’Ospedale di Andria e sottoposto in regime d’urgenza ad intervento neurochirurgico di laminectomia decompressiva ed evacuazione dell’ematoma epidurale spinale. Dopo venti giorni di ricovero nel reparto di neurochirurgia dello stesso Ospedale, si ricovera presso il Presidio di Riabilitazione Extraospedaliera “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo con un quadro di paraplegia.  Qui inizia un percorso riabilitativo con presa in carico multidisciplinare da parte di un team di professionisti e assistenti composto da fisiatra, internista, neurologo, psicologo, fisioterapista, terapista occupazionale, infermiere e operatore socio sanitario.

I primi giorni sono difficili: la fatica è tanta e i progressi quasi impercettibili. Il quadro motorio è seriamente compromesso ma Antonio non si perde d’animo e supportato da tutti gli operatori del Presidio inizia la sua battaglia personale contro la malasorte che lo ha colpito improvvisamente.

Si sottopone a trattamenti di fisioterapia e riabilitazione respiratoria, si avvale delle importanti innovazioni tecnologiche in dotazione alla struttura e combatte con tutte le proprie forze per migliorare la propria condizione. Passa dal cicloergometro con elettrostimolazione (CICLOFES), al trattamento riabilitativo con robot esoscheletro fisso (LOKOMAT), fino al robot esoscheletro indossabile (EKSO), seguendo un percorso di riabilitazione del passo con un ausilio sempre meno vicariante.

Lentamente, giorno dopo giorno, i risultati cominciano ad arrivare. Antonio migliora a vista d’occhio e il suo morale ne beneficia ulteriormente.  Inizia a recuperare la forza agli arti inferiori, a deambulare per brevi tragitti con ausilio di un antibrachiale e di tutore AFO a destra. Ciò che all’inizio sembrava impossibile diventa realtà e quando riesce a salire e scendere le scale con un semplice appoggio, capisce che ormai il peggio è passato e può affrontare il futuro con maggiore fiducia.

Il 17 giugno, con enorme soddisfazione di tutti, dopo quattro mesi di ricovero può finalmente tornare a casa, autonomo nello svolgimento delle attività della vita quotidiana.

“Il mio percorso riabilitativo nel centro “Gli angeli di Padre Pio” è stato indescrivibile” scrive nella lettera di ringraziamento che ha fatto pervenire alla struttura. “I primi mesi per me sono stati ovviamente un po’ difficoltosi dovendo digerire l’inizio di questa parentesi di vita, ma grazie alla positività di tutto il personale del centro, ora come ora mi sento di essere frutto di un miracolo. In particolare tutta la sala robotica, i fisioterapisti Matteo e Lucia, la terapista respiratoria Costanza, i terapisti occupazionaliMichele Pompilio e le colleghe, la psicologa dott.ssa Mischitelli, un grazie per lo svago musicale in musicoterapia e a tutte le terapiste del sorriso, ringraziamenti d’obbligo anche ai vari OSS ed infermieri del padiglione giallo di cui facevo parte, soprattutto ai dottori quali dott. Chiaramonte, dott.ssa Caroleo, ma un grazie di cuore va alla dott.ssa Gatta per lasua grande disponibilità, pazienza ed attenzione lungo tutto il mio percorso. Un ringraziamento finale va anche alle suore che mi hanno sostenuto nella preghiera e nella fede durante tutto il mio percorso. Senza ognuno di tutti i nominati non sarei riuscito a raggiungere i risultati ottenuti. Con affetto ed un abbraccio immenso vi saluto, sperando di rivederci presto al meglio” conclude Antonio.

 

Una gratificazione importante per tutto il personale de “Gli Angeli” e della Fondazione Centri Padre Pio che si unisce nell’abbraccio a questa persona meravigliosa, ringraziandola per le belle parole e per le emozioni che ha regalato attraverso i suoi sorrisi, il suo coraggio, la sua forza e determinazione.

Ciao Antonio! Ad maiora!

 

 

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LA STORIA DI MARIA

Giugno 21, 2024
LA STORIA DI MARIA

Circa un anno fa Rosaria d’Errico e sua sorella Francesca si sono rivolte al Presidio di riabilitazione di San Severo dei Centri Padre Pio per una richiesta di fisioterapia a beneficio dell’altra sorella, Maria, affetta da tetraparesi spastica post natale, complicata da epilessia ed artrite reumatoide.

“Disperati e impotenti: così ci siamo sentiti tutti noi” scrive Rosaria. “Maria ha 46 anni, non deambula ma ha una intelligenza fuori dalla norma. Negli ultimi anni i suoi muscoli contratti e le posture sbagliate date dalle patologie di cui è affetta, le hanno provocato dolori lancinanti. Sono stati anni difficili, complicati ma non ci siamo mai arresi, mai! Abbiamo pensato che un percorso riabilitativo potesse migliorare il suo stato, pieni di speranza ma consapevoli che sarebbe stato difficile ottenere grandi risultati.”

Dopo le valutazioni del caso, 6 mesi fa Maria inizia un trattamento di fisioterapia in regime domiciliare, tre volte alla settimana e le viene assegnata una fisioterapista, Antonella.

“Non è stato affatto facile” dichiara quest’ultima. “Abbiamo dovuto adattare le tecniche riabilitative al caso specifico e al contesto domiciliare, reinventarci in mille modi, anche con strumentazione domestica e giorno dopo giorno ri-abilitare cioè ridare abilità a Maria, svelandone il potenziale motorio. Grazie alla fiducia di tutta la famiglia d’Errico, sin da subito si sono visti i primi progressi che sono stati possibili perché si è creata un’atmosfera di armonia e massima collaborazione”.

La professionalità, la dedizione e la passione per il lavoro uniti alla caparbietà, la determinazione e l’impegno di una grande madre e di un padre che quotidianamente si prendono cura della loro figlia, hannoprodotto un risultato positivo e insperato.

“Oggi, a distanza di 6 mesi, un “miracolo” c’è stato: Maria è in piedi!” riprende Rosanna. “Antonella è stata ed è per noi, una manna dal cielo. Ha saputo conquistare la fiducia di mia madre, inizialmente scettica, priva di speranza e rassegnata. Ha ridato vitalità e forza ai miei genitori e soprattutto ha fatto provare a Maria l’emozione di stare in piedi, di abbandonare, anche se per pochi secondi, la sua sedia a rotelle e gioire. Non smetterò mai di provare gratitudine nei suoi confronti. Ho pianto e piango ancora nel vedere le foto che abbiamo scattato e che traducono la forza della vita”.

“La loro gioia è la mia gioia” dichiara Antonella. “Non ho mai promesso miracoli, ho garantito soltanto che avrei fatto sempre tutto quanto fosse possibile in termini di riabilitazione, per Maria. Sono io a ringraziare loro e se insieme abbiamo ottenuto questi risultati lo dobbiamo principalmente alla Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio, che opera da oltre mezzo secolo su questo territorio e ci consente di portare anche a domicilio le cure necessarie alle persone più deboli e bisognose. Col mio lavoro, il loro entusiasmo, la tenacia di Maria e la grazia del Signore che ci sostiene in ogni momento, abbiamo tutti gli ingredienti per continuare a fare un buon lavoro. Andiamo avanti così!” conclude Antonella.

Questo primo traguardo sembra essere già un nuovo punto di partenza.

FORZA MARIA! TI VOGLIAMO BENE!

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