La storia di Vanessa

Vanessa, scrittrice e poetessa …

Sono Vanessa, una ragazzina di quasi 13 anni calabrese. Sono nata il 25 dicembre 2003 proprio a San Giovanni Rotondo, con una disabilità. Sono affetta da spina bifida. Racconto tutto questo senza paura, senza vergogna, perché, nonostante questa malattia non sia una cosa molto bella anzi, non lo è affatto soprattutto per i miei genitori che ringrazierò per tutta la vita, io amo la vita, sono felice, non mi piango addosso perché faccio del mio problema, come di tante altre cose, una risorsa.

Ci sono cose nella vita, che ci aiutano a crescere, che ci rendono più forti. Sono sempre stata del parere che Dio colpisce le persone forti e questo, mi fa sentire meglio. Vedo con gli occhi il bello della vita e questo lo sto scrivendo in un momento in cui non sto molto bene.

Vedo con gli occhi il bello della vita e questo lo sto scrivendo in un momento in cui non sto molto bene. Ognuno di noi ha la sua storia e questo spesso ci spaventa, ma bisogna affrontarla così come io l’affronto con tutte le attività che svolgo: teatro, pianoforte, studio con profitto, scrivo libri, leggo tanto. Insomma, mi godo la vita con un sorriso a “32 denti” perché la vita è una sola e va vissuta.

Mi godo il momento perché quello che sono e che ho, domani non potrebbe esserci più. Vivo e amo ciò che faccio e faccio ciò che amo, amo ciò che sono e sono ciò che amo. Però, quello che penso io non lo possono pensare tutti e questo succede spesso soprattutto nel mio paese d’origine dove molti servizi per i diversamente abili vengono utilizzati da tutti e non solo da coloro che ne hanno realmente bisogno (tipo il marciapiede senza barriere, a dir poco insufficienti e spesso occupati da auto che ostacolano la nostra viabilità).

Vorrei cambiare le strade, perché passare con la carrozzina e, quindi, fare una passeggiata o prendere solo una boccata d’aria è diventato impossibile.

Vorrei che ci fossero meno scale e più accessibilità lì dove possiamo ammirare le bellezze dell’arte e della natura ma anche ai parchi divertimenti che dovrebbero essere più inclusivi e consentire anche ai diversamente abili di usufruirne.

Mi auguro che Lei, Ministro possa fare qualcosa, non solo per me ma per tutti noi.

Vorrei anche che ospedali e strutture fossero attive anche giù da noi e che medici e operatori affrontino patologie come la mia senza paura di sbagliare ma osando.

In questo Centro, sto ricevendo l’aiuto che desidero, mi sento motivata e mi sto sottoponendo a trattamenti riabilitativi che neanche pensavo esistessero. Sto migliorando e la speranza è quella di camminare sempre meglio, desiderio che esprimo ad ogni stella cadente.

Sono a “Gli Angeli di Padre Pio” da 4 settimane e mi trovo bene, sono tutte brave persone che vogliono il meglio da me e per me.

Spero che le mie parole siano ascoltate. Io, intanto, vado avanti con la forza e la voglia di chi non molla mai. Sono molto giovane per star male, ho l’età di chi, con il cuore in mano, è innamorata della vita.

Grazie per la Sua attenzione Ministro Lorenzin, La saluto cordialmente.

Le ali

 

Vedere le foto dei momenti migliori

con cieli immensi e di mille colori

svegliarsi e sentire gli uccelli cantare

mi unisco a loro e comincio a volare

sarei corsa per prati, mari e monti

avrei attraversato tutti i ponti

ma l’universo mi ha fermata

come se la vita fosse appena cominciata

ma bisogna aspettare.

Prima apriamo le ali

e poi iniziamo a volare

poesia-vanessa

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