Anna, moglie e caregiver di Gianni …

Anna, moglie e caregiver di Gianni …

Il 20 giugno del 2016 un uomo di 53 anni di nome Paparella Giovanni di Ruvo di Puglia (Ba) si trova ad affrontare una prova per lui e per i suoi cari molto difficile. Mentre è sul posto di lavoro che, insieme alla sua famiglia, rappresenta tutta la sua vita quando, una emorragia cerebrale di proporzioni importanti e serie l’hanno sin da subito indotto in coma lasciandolo emiplegico a destra e completamente afasico.

Tante coincidenze hanno fatto sì che fosse soccorso con un’ora e mezza di ritardo, motivo per cui non sapremo mai da quanto tempo era lì privo di coscienza o già in coma così come è stato trovato al momento dell’arrivo del 118.

La situazione, da subito gravissima, ha portato Gianni ad essere operato con urgenza solo il giorno dopo presso l’ospedale di Andria dove, per fortuna, avevano trovato posto in rianimazione subito dopo l’evento e dove, già i primi “angeli” si erano prodigati per lui.

Dopo 10 giorni di coma, stando ancora in rianimazione, Gianni ha da subito dato segni evidenti di ripresa. Tanto che la riabilitazione presso il “Maugeri” di Cassano è iniziata dopo solo una settimana che era fuori dal coma. I primi due mesi sono stati duri, difficili ed intensi e quando siamo stati costretti a lasciare la struttura perché un “codice” lo stabiliva abbiamo avuto paura. Ma siamo stati da subito fiduciosi che il nuovo centro di riabilitazione “Gli Angeli di Padre Pio” della Fondazione che io ho prospettato, ci avrebbe accolto per darci nuove speranze di recupero. In questo centro, che sembra un po’ fuori dall’immaginario comune delle strutture sanitarie sono passati, direi volati, due mesi ormai e tanti nuovi “angeli” (che qui un po’ ci aspettavamo di trovare) con la loro dedizione e professionalità hanno fatto sì che Gianni dopo solo un mese di permanenza al centro passasse dalla sedia a rotelle a camminare senza ausili.

Quel giorno, come pochi altri, rimarrà per sempre impresso nei nostri occhi e nel nostro cuore. Siamo consapevoli che tanto è stato fatto ma che tanto ancora resta da fare ed è per questo che confidiamo in strutture come questa per poter dare una speranza e nuove possibilità a chi, come noi, per un disegno ignoto si ritrova all’improvviso ad affrontare situazioni difficili e apparentemente insormontabili. Spesso non si è preparati a tali eventi ed il fatto di non essere stati da subito indirizzati in una struttura come quella de “Gli Angeli” mi fa pensare a tutte quelle famiglie a cui non viene detto che in Puglia esiste una struttura così all’avanguardia come questa. E’ un peccato ridurre le possibilità di trarre beneficio da una riabilitazione fatta così.

La mia speranza di moglie è che mio marito, ma non solo lui, possa sempre poter contare su centri come questo con la vera speranza che i tempi di attesa possano ridursi e dare una chance a tutti noi familiari tanto da poter dire che abbiamo fatto il possibile e anche l’impossibile per loro. Molto probabilmente tutti i progressi che mio marito ha ottenuto in questi mesi sono stati possibili grazie alla volontà del Signore e per la generosità di tante persone che si sono prodigate dalla preghiera alle prestazioni sanitarie ricevute e forse, un po’ anche per me, che gli sono vicina più che mai con tutto l’amore e pazienza che ho. Non sapevo di averne tanta perché è vero, oggi ne sono convinta, l’unione fa la forza e la nostra forza viene anche dalle nostre figlie che mi lasciano serena di stare qui con e per il loro padre che tanto amano. La riuscita di un progetto non è mai frutto di una singola persona o forza ma è l’amore che genera altro amore.

BASTA UN GESTO, AIUTA I NOSTRI “ANGELI” !